Qual è il vostro budget per la sicurezza? Basso? Bassissimo? Beh, in questo caso vi rivolgerete sicuramente ai dispositivi più economici in commercio. Peccato che oltre a costare poco, abbiano anche una raffica di vulnerabilità che li espongono ad attacchi informatici.
È questo, più o meno, il succo di una ricerca condotta da Checkmarx sul livello di sicurezza delle videocamere IP per la sorveglianza.
I ricercatori della società di sicurezza si sono concentrati a colpo sicuro sui due modelli più economici di videocamere: la CXS 2200 di Loftek e la C7837WIP VStarcam. I risultati? Da brividi.
I dispositivi in questione (entrambi prodotti in Cina) avrebbero almeno una ventina di vulnerabilità che un pirata informatico potrebbe sfruttare per qualsiasi scopo.
Il campionario è decisamente vario, partendo dalla disponibilità di collegamenti Telnet con credenziali ridicole (username: admin; password 123456) alla possibilità di creare un nuovo amministratore che non viene nemmeno visualizzato nell’elenco presente nell’interfaccia.
Il rapporto completo (scaricabile compilando un form a questo indirizzo) è una sorta di galleria degli orrori della sicurezza informatica e comprende, tra le altre cose, anche la possibilità di disattivare la videocamera (proviamo a immaginare se fosse installata nel caveau di una banca) in remoto semplicemente modificando un parametro nell’invio delle credenziali.
Secondo i ricercatori, una ricerca su Shodan avrebbe rilevato circa 1,3 milioni di videocamere esposte su Internet con le vulnerabilità di cui sopra. In pratica, un esercito di dispositivi pronti per essere arruolato in una botnet o, nella migliore delle ipotesi, esposte a qualsiasi genere di attacco in grado di metterle fuori uso.
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