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sabato 14 ottobre 2017

Skimmer Scanner: l’app per individuare i bancomat manomessi

Per combattere la piaga degli skimmer che rubano i dati di carte di credito e bancomat nei distributori di benzina basta il Bluetooth.

Come evitare che ci clonino la carta di credito quando facciamo benzina a un distributore automatico? A darci una mano ora ci pensa un’app per Android.

Si chiama Skimmer Scanner ed è (dovrebbe) essere in grado di individuare eventuali skimmer collegati al bancomat attraverso la scansione del collegamento Bluetooth.

Gli skimmer, cioè i dispositivi utilizzati dai cyber-criminali per leggere e copiare le informazioni presenti sulla carta di credito, utilizzano infatti il collegamento senza fili per consentire la raccolta dei dati rubati e sono di conseguenza individuabili.

Utilizzare l’app (per il momento disponibile solo per Android) è semplice: basta attivarla in prossimità del lettore e attendere la verifica. Ma come fa a distinguere uno skimmer da un qualsiasi innocuo dispositivo dotato di Bluetooth?

Prima di tutto serve una precisazione: l’app non è in grado di individuare tutti gli skimmer. Quello che traccia è un particolare modello che viene ampiamente utilizzato negli Stati Uniti (ma probabilmente anche in Europa) a causa del costo ridotto e della facilità d’uso.

Come spiega l’autore dell’app, lo skimmer in questione ha un identificativo fisso (HC-05) e una password predefinita (1234). Inoltre, ha un comportamento prevedibile che viene usato come verifica. In particolare, inviando tramite terminale il comando “P” si otterrà come risposta “M”.

Insomma: l’app non fa altro che eseguire una serie di controlli e, se sono positivi, avvisa l’utente della possibile presenza di uno skimmer.

La prima obiezione che viene in mente è che i criminali (o i produttori del modulo) possono facilmente modificare le caratteristiche per fare in modo che identificativo e password siano personalizzabili.

L’autore dell’app, che sul suo sito si firma con il nickname di NATE e ha pubblicato un approfondito articolo su come funzionano gli skimmer in questione, affronta anche questo tema e la sua spiegazione appare tutto sommato ragionevole.

Gli esemplari che ha esaminato (fornitigli dalle forze di polizia) erano tutti i dentici e, soprattutto, erano realizzati con un unico scopo: quello di abbattere i costi di produzione.

Secondo NATE, a usarli sono criminali di mezza tacca, che hanno poche conoscenze di informatica ed elettronica (NATE fa anche dell’ironia sulla qualità delle saldature) e che di conseguenza non sarebbero in grado di gestire qualcosa di più complesso.

In definitiva, l’app rappresenta uno strumento per evitare alcune minacce ma non tutte. In teoria, poi, non serve nemmeno. Per eseguire “artigianalmente” lo stesso tipo di controllo basta infatti attivare il bluetooth dello smartphone vicino al lettore bancomat e verificare se è presente un dispositivo con identificativo HC-05.

Anche se questo tipo di moduli viene usato non solo negli skimmer ma anche in altri tipi di dispositivi, il raggio d’azione del Bluetooth è talmente limitato (non oltre i 5 metri) da rendere il controllo abbastanza affidabile.

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