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domenica 8 gennaio 2017

Dieci anni fa il primo iPhone: così è cambiata la nostra vita

«È un telefono avanti di cinque anni rispetto a qualunque altro». Con queste parole, al Moscone Center di San Francisco, il 9 gennaio del 2007 Steve Jobs lanciava il primo iPhone, un dispositivo che racchiudeva per la prima volta ben tre funzioni in un colpo solo: telefono, lettore di musica, navigazione Internet.
Spariva la tastiera in favore del «touch» e si apriva la strada al mondo delle app. Così Apple inventò il telefono per funzioni e design. Sono passati solo dieci anni, un’era geologica per la tecnologia, e già si pensa all’iPhone dell’anniversario, che dovrebbe essere completamente rinnovato.
Il primo iPhone si chiamava 2G o Edge, aveva un display piccolo rispetto a quelli attuali (misurava solo 3.5 pollici), ma all’epoca sembrava ampio. E, cosa impensabile per i tempi se si immagina l’allora popolare BlackBerry, Apple eliminò la tastiera e aprì al «touch», ora familiare anche ai bambini.
Jobs morì il 5 ottobre 2011, a 56 anni, e il giorno prima, alla presentazione dell’iPhone 4S, c’era un posto in prima fila vuoto con un cartello «riservato». Fino all’ultimo momento si sperò che fosse occupato da lui.
Il primo iPhone arrivò sul mercato statunitense il 29 giugno 2007. Era costoso, si partiva da 499 dollari per il modello da 4GB, ma questo non impedì ad Apple di vendere circa 1,4 milioni di pezzi nei primi tre mesi. Tra settembre e novembre arrivò in Inghilterra, Germania e Francia e iniziò la febbre anche in Italia.
Altra caratteristica che distingueva l’iPhone era il sistema operativo, una spanna sopra rispetto ai telefoni dell’epoca. L’anno dopo, il 9 giugno 2008, Apple annunciava l’iPhone 3G, che combinava alle funzionalità già disponibili le prestazioni offerte dalle reti 3G. A luglio dello stesso anno arrivò anche l’App Store, il negozio digitale che ha aperto un mondo. L’appuntamento per il nuovo smartphone è per settembre 2017: l’iPhone 8, dovrebbe chiamarsi così quello del decennale, sarà totalmente rinnovato.
Compensi tagliati, ma Cook... Tuttavia in casa Apple non è tutto rose e fiori. L’azienda, nel 2016, non ha centrato gli obiettivi di ricavi e profitti e ha dunque tagliato i compensi dei suoi vertici. Il compenso dell’a.d. Tim Cook è calato del 15%, a 8,75 milioni di dollari, a fronte dei 10,28 milioni del 2015. Cook, però, nei mesi scorsi ha ricevuto 1,26 milioni di azioni Apple, valutate in agosto 135 milioni di dollari, che erano precedentemente vincolate. Di fatto Cook ha incassato per il 2016 più di 140 milioni.

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